Cliente: Ten Tales / Gal Carso

Direzione creativa e regia: Massimiliano Milic

DOP: Fulvio Enric Bullo

Sceneggiatura/Copywriting: Enrico Maria Milic

Editor: Giulio Ainzara

Gaffer: Alessandro Marchetti

IL CONTESTO

TenTales è una start up incubata in Area Science Park, nata con l’obiettivo di diventare un’agenzia pubblicitaria che promuove medio-piccole realtà turistiche territoriali, da quelle private agli enti pubblici e ai consorzi.

LA SFIDA

TenTales ci ha chiesto di elaborare e realizzare un format video da proporre e vendere ai loro futuri clienti da integrare agli altri servizi offerti.             La start up ha così individuato per noi due aziende che rispecchiano le caratteristiche dei loro clienti

LA SOLUZIONE

Nella prima fase della creazione del format, quella di sviluppo, abbiamo analizzato diverse campagne pubblicitarie e video promozionali che prendessero in considerazione un tipo di turismo sostenibile il cosiddetto turismo slow in italiano o “eco-tourism” in lingue inglese.

La maggior parte di questi video mettono al centro le storie degli abitanti che popolano i luoghi delle località turistiche promosse.  Nel racconto di questi abitanti non troviamo quasi mai una diretta “call to action” dove il narratore/protagonista ti invita a visitare questi luoghi o fare una determinata esperienza turistica. È infatti assente un invito all’acquisto diretto, per esempio attraverso frasi “vieni qui e ti divertirai con noi” o “qui con noi mangerai piatti genuini’” accompagnate da immagini video didascaliche inerenti all’esperienza turistica. Piuttosto, il singolo video è un tassello che va a comporre un intero puzzle fatto di una serie di (video) storie. Questi video ti offrono uno spaccato della quotidianità di queste persone. Inoltre, attraverso i loro racconti esploriamo i luoghi e conosciamo la cultura di queste persone da una prospettiva intima direttamente collegata alla loro vita personale.

Successivamente, ci siamo concentrati sul lato visuale/estetico del format. Abbiamo deciso di elaborare dei video in un formato 4:3 in stile videocamera Super 8, da gita fuori porta con la famiglia che suggerisce intimità e calore umano. La luce naturale a discapito di quella artificiale ci permette di rendere più veritiero e naturale il racconto come se la storia raccontata fosse reale e non creata ad hoc da un team pubblicitario. La camera è fissa bidimensionale con riprese a spalla (con ridotto uso del gimbal) per suggerire l’idea di vivere l’esperienza lì con i protagonisti della nostra storia. I colori del video sono caldi e accesi come nei film di Wes Anderson regalandoci così un senso di intimità e vicinanza alla storia raccontata dai protagonisti.

Nella seconda fase della creazione del format abbiamo messo in pratica tutto ciò che è stato pensato nella fase di sviluppo. Ten Tales ha scelto due clienti per realizzare le idee che gli abbiamo presentato: la Lokanda Devetak, noto ristorante a conduzione famigliare del Friuli-Venezia-Giulia che ha ottenuto la Stella Michelin Verde nel 2022 ed è presente da trent’anni con la chiocciola rossa sulla Guida delle Osterie Slow Food; e il Museo Beethoveniano, una collezione privata dedicata a Beethoven sita a Muggia, in Italia.

Da entrambi questi clienti abbiamo raccolto una serie di aneddoti. Tra questi aneddoti abbiamo scelto le storie più interessanti da sceneggiare e realizzare in video: quei racconti veri e genuini attraverso le parole in intervista dei protagonisti stessi. I protagonisti vendono e promuovono queste aziende senza una chiara ed esplicita “call to action”.

Nel caso della Lokanda Devetak la famiglia che gestisce il ristorante ci racconta la loro storia, le  antiche ricette famigliari e qual è stato il momento più iconico del loro ristorante nato nel 1870. Tutto questo permette alla Lokanda Devetak di agganciare un pubblico che condivide con loro un sistema di valori e una visione del mondo attraverso una sorta di gossip genuino sulla famiglia. Questo approccio è stato anche applicato al Museo Beethoveniano i cui titolari sono i coniugi Carrino, grandi appassionati del celebre compositore austriaco. Qui marito e moglie si raccontano al pubblico parlando di sé e di come hanno aperto il museo raccogliendo diverse migliaia di pezzi dedicati a Beethoven negli ultimi trent’anni.