CREDITI
Cliente: MuCa – Comune di Monfalcone
Direzione creativa e account: Massimiliano Milic
DOP: Fulvio Enrico Bullo
Sceneggiatura/Copywriting: Enrico Maria Milic
Assistente camera: Michele Pupo
Editor: Terroir Films
Studio di registrazione: Eccentric Records – Davide Rizzati
Cast: Alviano Fabris, Zita Fusco, Enrico Bergamasco
Voce: Maurizio Zacchigna
Casting Agency: Trieste Casting
IL CONTESTO
Il Museo della Cantieristica (MuCa) è un unicum a livello nazionale. È l’unico museo dedicato alla cantieristica in Italia. Nel 2019 sono state raggiunte le 10.000 presenze.


LA SFIDA
Il Comune di Monfalcone, proprietario e gestore del museo, ci aveva chiesto di produrre uno spot promozionale per il Muca, principale attrattiva culturale del territorio. Un “commercial” evocativo che non doveva soltanto illustrare e mostrare le sale, ma che seguisse uno storytelling.


LA SOLUZIONE
Nell’approccio creativo per la realizzazione dello spot per il Museo della Cantieristica MuCa, siamo partiti da una semplice domanda: che cos’è e che cosa rappresenta il MuCa?
In fase di pre-produzione dello spot abbiamo seguito un approccio giornalistico coinvolgendo l’associazione degli ex-cantierini di Monfalcone e le guide del Muca. Intervistando queste persone ci siamo fatti un’idea di quello che significa il museo per la comunità di Monfalcone, ma anche per chi ci lavora dentro ogni giorno e conosce perfettamente il suo pubblico.
Da questi appunti abbiamo elaborato una sceneggiatura che bilanciasse le esigenze di storytelling con quelle pratiche del museo: mostrare le sale del MuCa, senza essere didascalici, ma creando una poetica e narrativa che ci immergesse in questo mondo attraverso una storia semplice e chiara a tutti.
La storia che abbiamo voluto raccontare è quella dagli occhi di un bambino e del suo ipotetico nonno, visitatori per un giorno al MuCa. Due target group che sono i gruppi più fedeli e importanti per il museo: dalle scolaresche che giornalmente visitano questo museo agli over 60 che hanno vissuto da vicino la storia del ‘900. Un museo che per il bambino, in questo spot, è fatto di modellini di navi, videogiochi per rivivere l’esperienza di lavorare in un cantiere e oggetti appartenenti agli operai. Invece, per il nonno, il museo è un viaggio nei ricordi della sua gioventù: lui operaio, cantierino, che rivede sé stesso (e dei suoi colleghi di un tempo) nelle fotografie presenti nelle sale.


Tuttavia non ci volevamo limitare a un racconto per immagini, ma volevamo parallelamente creare un’aura evocativa che spiegasse ai turisti che cosa è stato il Cantiere di Monfalcone.
È il racconto di una comunità nata nel cantiere di Monfalcone. Una comunità che lavorava, mangiava, viveva e cresceva fianco a fianco. Dove si condividevano gioie e dolori; dove si diventava amici; dove si crescevano i figli fianco a fianco di altre famiglie di operai; dove si piangeva e si piange la morte dei propri compagni di lavoro. Ma il MuCa non è solo questo. Parla della storia Monfalcone. Perché Monfalcone senza il cantiere non sarebbe quello che è oggi. Il Muca parla di come Monfalcone, Trieste, il Carso e il Friuli sono cambiati nel tempo. In un discorso più ampio il MuCa affronta la storia industriale dell’Italia e dell’Europa: di come l’industrializzazione ha cambiato la società dei primi del ‘900 come per esempio allontanando contadini dai campi e trasformandoli in operai con il terlis.
Per raccontare tutto questo abbiamo elaborato un testo all’interno del copy che potesse essere letto e raccontato in voce fuori campo con una certa drammaturgia da un attore.
Completata la fase di sceneggiatura (e i dovuti sopralluoghi) ci siamo concentrati sullo storyboard, la fotografia e il cast. Successivamente, siamo passati alla fase di produzione che è durata una settimana. In questa fase, durata circa due settimane, abbiamo prodotto le immagini per lo spot e registrato la voce in studio dell’attore. La fase di post-produzione è durata due settimane con le relative richieste di modifiche del cliente.