I droni de “La Corsa della Bora 2019”

Un Pilota droni come un trail runner

La Corsa della Bora è stata una sfida impegnativa non solo per i trail runner in gara, ma anche per chi ha realizzato le riprese video dell’edizione 2019. Infatti, durante i due giorni di gara abbiamo spesso seguito i corridori lungo percorsi impervi e non sempre facili da raggiungere in auto (chiedete ai miei colleghi Fulvio e Giulio che hanno rischiato la pelle sul Monte Taiano!).

 

Per questo motivo ho scelto di impiegare droni leggeri, facilmente trasportabili e che decollassero da terra nel minor tempo possibile. In questa maniera volevo assicurarmi di non perdere nemmeno un istante della gara. Ho così scelto per le riprese di questo video sportivo il DJI Mavic Pro come drone principale e il DJI Spark come drone di backup. Per gli amatori, ma anche per chi ha da poco preso il patetino per operatore drone, il mio consiglio è quello di avere sempre un drone di supporto. Spesso infatti possono capitare degli imprevisti come cadute e malfunzionamenti. Ed è proprio quello che è accaduto al mattino del primo giorno di riprese. Eravamo sul Monte San Leonardo in Carso in una bellissima giornata di sole e mentre facevo volare il Mavic 2 Pro, quest’ultimo si è impigliato tra i rami per poi cadere rovinosamente sul terreno. Le eliche si erano rotte e il drone non funzionava correttamente. Per fortuna avevo “il fratello minore”, il DJI Spark, che mi ha permesso di continuare le riprese durante i restanti due giorni.

Corsa della Bora vigne

La Val Rosandra come scenario epico

Durante la corsa ho sorvolato con i droni degli scenari molto diversi tra loro: dalle colline del Carso alle montagne sopra Koper/Capodistria in Slovenia fino alle riprese lungo la costiera triestina. Le riprese in Val Rosandra sono state quelle più appaganti dal punto di vista filmico ed estetico. Senza una nuvola in cielo e con il tiepido sole mattutino che la illuminava, la Val Rosandra era un incanto. Dopo aver risalito a piedi il Monte Stena, alla nostra troupe si è infatti aperto un panorama mozzafiato: da una parte la vista sul Golfo di Trieste e dall’altra sui canyon della Val Rosandra. Nel bel mezzo, una lunga fila di atleti partiti da qualche ora correvano lungo il ciglione. Questa combinazione di scenari naturali e elementi umani ci ha offerto numerose e diverse possibilità di inquadratura e ripresa per raccontare l’impegno dei corridori.

 

Note sui droni utilizzati

Il DJI Mavic 2 Pro è il nuovo riferimento della linea Mavic. Uscito sul finire del 2018 si distingue dai competitors per tre ragioni: per la qualità ottica data dal sensore da ⅔ di pollice in un sistema camera marchiato Hasselblad; per la possibilità di ripiegare le ali ed essere quindi estremamente portabile. In questa maniera, in una borsa a tracolla puoi infilarci il drone, il radiocomando, i filtri e tre batterie. Inoltre, la durata della batteria è decisamente maggiore rispetto al modello precedente. Anziché un solo volo, con una sola batteria se ne possono fare due. Il DJI Spark è un modello del 2017. E’ un modello che ha un peso leggero e spesso lo impiego in ambito urbano in quanto inoffensivo. Per “La Corsa della Bora” l’ho scelto proprio perché poco ingombrante e facile da trasportare.

testo di Michele Pupo, operatore drone

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